Trovati 83 documenti.
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Eredità colpevole / Diego Zandel
Roma : Voland, 2023
Abstract: Guido Lednaz, giornalista e scrittore figlio di profughi fiumani, si interessa all'omicidio del giudice La Spina, rivendicato da un gruppo di estrema destra per il contributo dell'uomo all'assoluzione del criminale di guerra titino Josip Strcic (personaggio liberamente ispirato a Oskar Piskulic, capo della polizia politica di Tito autore degli eccidi nelle foibe). Seguendo varie piste investigative e rimettendosi in contatto con figure del suo passato, Lednaz ripercorre una delle pagine più sanguinose della storia presentando il resoconto delle atrocità della Seconda guerra mondiale e il conseguente esodo di un intero popolo. Un'indagine dalle tinte noir, condotta tra Roma e Trieste, che porterà il protagonista a una drammatica verità.
Laterza, 07/07/2023
Abstract: Trieste '45, confine orientale. Su un piccolo fazzoletto di terra si sovrappongono due guerre – quella che viene dall'est e quella che viene dall'ovest –, due occupazioni – jugoslava e angloamericana – e due liberazioni, concorrenziali l'una all'altra. È la prima crisi internazionale del dopoguerra, annuncio di future rivalità continentali, mentre sul campo, dopo anni di tensioni ma anche di collaborazione contro il nemico comune, un movimento resistenziale, quello jugoslavo, fagocita l'altro, quello italiano, cui ha cercato di imporre obiettivi e modelli di lotta. L'urto dividerà a lungo le memorie di una società in cui già da tempo convivono aspirazioni nazionali e politiche antagoniste. Trieste '45, laboratorio privilegiato, non solo per la politica internazionale e per le relazioni fra movimenti di liberazione, ma anche per il complicato rapporto fra il PCI e il partito comunista jugoslavo, perché dietro la crisi sui confini si gioca la più ampia partita dello scopo finale – democrazia o rivoluzione? – da proporre alla Resistenza in Italia. Trieste '45, luogo storico della tragedia delle foibe: variante locale a danno degli italiani di un processo generale che coinvolse tutti i territori in cui il movimento partigiano comunista jugoslavo prese il potere in quel maggio di sangue e del quale solo ora risultano più netti i contorni. Finalmente Raoul Pupo affrontatemi e interrogativi che riguardano l'Italia intera, ma che per lungo tempo sono stati discussi quasi esclusivamente all'ombra di quella 'periferia scontrosa'.
Voland, 13/03/2023
Abstract: "Le zone di confine sono così. Per questo ho imparato a evitare ogni radicalizzazione, da una parte o dall'altra..."Guido Lednaz, giornalista e scrittore figlio di profughi fiumani, si interessa all'omicidio del giudice La Spina, rivendicato da un gruppo di estrema destra per il contributo dell'uomo all'assoluzione del criminale di guerra titino Josip Strčić (personaggio liberamente ispirato a Oskar Piškulić, capo della polizia politica di Tito autore degli eccidi nelle foibe). Seguendo varie piste investigative e rimettendosi in contatto con figure del suo passato, Lednaz ripercorre una delle pagine più sanguinose della storia presentando il resoconto delle atrocità della Seconda guerra mondiale e il conseguente esodo di un intero popolo. Un'avvincente indagine dalle tinte noir, condotta tra Roma e Trieste, che porterà il protagonista a una drammatica verità.
Milano : Piemme, 2022
Abstract: Nel 1945, quando suo padre scompare, inghiottito nelle spaventose voragini carsiche, Egea è solo una bambina. Ancora non sa che a breve inizierà la sua vita di esule, che la costringerà a lasciare la sua terra e ad affrontare un futuro incerto, prima in Sardegna, poi a Bolzano, accudita da una zia che l'amerà come una figlia. La geografia del cuore di Egea Haffner avrà però sempre i colori, gli odori e i suoni di Pola, la sua città. Ed è una geografia che custodisce la sua storia personale, ma è anche parte della nostra vicenda nazionale: nella sua memoria si riflette il dramma di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. Il suo racconto tiene accesa la luce della memoria e si fa simbolo della storia di chiunque ancora oggi sia costretto a lasciare la propria casa. Età di lettura: da 10 anni.
3. ed
Gorizia : Leg, 2022
Abstract: Gli interrogativi posti da Elio Apih e le riflessioni che essi suscitano nel percorso di questo libro, muovono da un questo fondamentale: "Come e da dove viene rinfoibamento' nella Venezia Giulia?" È bene precisare che l'Autore tratta sia delle foibe del 1943 in Istria, sia delle foibe del 1945, che riguardarono anche Gorizia, Pola e Fiume, ma soprattutto, per efferatezza, Trieste. Ciò detto, è significativo che il primo capitolo si apra su uno scenario di vuoto metafisico: l'abisso {abissus abissum invoca!) in cui si agitano elementi da primordio evocati tramite suggestioni letterarie, si ridesta un universo premoderno di credenze misteriche e magiche che aveva profondamente colorate i tessuti dell'immaginazione di tante generazioni di istriani; la percezione diffusa è quella del male connesso alla foiba. Ma sul piano storico rinfoibamento" come eccidio trova collocazione nel quadro della Seconda guerra mondiale; taluni episodi (il massacro di Katyn, le Fosse Ardeatine, le stragi in Spagna descritte da Hemingway) possono fare pensare ad un'analogia fra le modalità "rituali" dell'eccidio. Tuttavia il quadro delle foibe giuliane pone la questione di un uso barbarico che sembra appartenere all'Europa centro-orientale, e ci si domanda se esista un'inquietante presenza di "esperti" istruiti dai protagonisti dei fatti di Katyn. Si tratta, ad ogni modo, di un accadimelo storico complesso, che rompe un plurisecolare assetto sociaie da un lato, e dall'altro, nella lotta di liberazione, assume, dal punto di vista sloveno o croato, carattere di strumento per la revisione confinaria con l'Italia. Le tensioni politiche si intrecciano con quelle nazionali e viceversa. Per decenni la questione delle foibe è stata ostaggio della polemica politica, fondata sul mero conteggio dei morti, sulla descrizione delle atrocità, senza contare l'aleatorietà delle testimonianze dirette, tanto più incerte quanto più accentuata ne è la contingente emotività. L'ipotesi dell'Autore è che il comunismo iugoslavo "non allineato" non è stato sottoposto a giudizio in quanto ha goduto di un'ampia immunità dettata dall'atlantismo e incontrato l'apprezzamento della sinistra italiana in nome della politica di equidistanza terzomondista di Tito; in Italia l'antifascismo si sarebbe invece dovuto impegnare di più nella costruzione di un'etica democratica nella società civile, e meno in quella di un'etica politica o partitica, nel corso di un lungo processo che ne ha enfatizzato il culto eroico anche tramite l'abuso retorico, laddove la generazione democratica di Apih aveva intravisto nell'antifascismo l'opportunità di una rifondazione morale della Nazione italiana. Le foibe giuiiane esce in edizione postuma con l'attenta curatela critica di Roberto Spazzali; la figura di studioso e intellettuale di Elio Apih viene delineata con grande intensità da Marina Cattaruzza nell'ultimo capitolo del libro.
Foibe rosse : vita di Norma Cossetto uccisa in Istria nel '43 / Frediano Sessi
Venezia : Marsilio, 2022
Abstract: Norma Cossetto venne gettata ancora viva nella foiba di Villa Surani nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1943. Aveva ventitré anni ed era iscritta al quarto anno di lettere e filosofia, all'Università di Padova. I suoi assassini, partigiani di Tito, che dopo il crollo del regime fascista tentano di prendere il potere in Istria non hanno pietà della sua giovinezza e innocenza e, prima di ucciderla, la violentano brutalmente. L'assassinio di Norma Cossetto e di tutti quegli uomini e quelle donne che furono infoibati o morirono a causa delle torture subite, annegati in mare per mano dei titini mostra verso quale orizzonte ci si dirige quando si ritiene che la verità della vita è lotta, e che non tutti gli esseri umani sono provvisti della medesima dignità.
Dossier foibe / Giacomo Scotti ; prefazione di Enzo Collotti ; postfazione di Tommaso Di Francesco
nuova edizione
San Cesario di Lecce : Manni, 2022
Abstract: La vicenda delle foibe inizia già con la Prima guerra mondiale, quando la Venezia Giulia è annessa all'Italia e lo Stato italiano, prima monarchico e poi fascista, opera una vera persecuzione nei confronti degli slavi che vi abitano, seminando odio e desiderio di vendetta. Con la Seconda guerra mondiale la tensione cresce, fino ad arrivare all'ondata di violenza dopo la firma dell'armistizio, l'8 settembre '43: in Istria e in Dalmazia i partigiani jugoslavi di Tito si vendicano contro i fascisti che, nell'intervallo tra le due guerre, hanno amministrato quei territori con durezza, imponendo un'italianizzazione forzata e reprimendo e osteggiando le popolazioni slave locali. Senza sminuire i massacri delle donne e degli uomini finiti nelle foibe, certo negli ultimi anni c'è stata una strumentalizzazione (e un uso non corretto dei numeri) per restituire legittimità al fascismo. Come dimostra l'accostamento della Giornata del Ricordo, per onorare le vittime delle foibe, con il Giorno della Memoria per quelle della Shoah. Giacomo Scotti, basandosi su documenti di prima mano, a cominciare da quelli fascisti dell'epoca, fornisce nuovi strumenti per interpretare gli eventi istriani del settembre-ottobre 1943, fra la capitolazione dell'Italia e l'occupazione tedesca dell'Istria. Attraverso un esame rigoroso, disegnandone l'esatta dimensione storica, Scotti colloca la tragedia delle foibe nel drammatico contesto della Seconda guerra mondiale e della Venezia Giulia. Scrive Scotti: Per me è grave anche la morte di un solo uomo. Invece la verità storica è un'altra cosa. E quella va ristabilita. Prefazione Enzo Collotti. Postfazione Tommaso Di Francesco.
La bambina con la valigia. Il mio viaggio tra i ricordi di esule al tempo delle foibe
EDIZIONI PIEMME, 01/02/2022
Abstract: Nel 1945, quando suo padre scompare, inghiottito nelle spaventose voragini carsiche, Egea è solo una bambina. Ancora non sa che a breve inizierà la sua vita di esule, che la costringerà a lasciare la sua terra e ad affrontare un futuro incerto, prima in Sardegna, poi a Bolzano, accudita da una zia che l'amerà come una figlia. La geografia del cuore di Egea Haffner avrà però sempre i colori, gli odori e i suoni di Pola, la sua città. Ed è una geografia che custodisce la sua storia personale, ma è anche parte della nostra vicenda nazionale: nella sua memoria si riflette il dramma di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. Il libro da cui è stato estratto il brano letto sul palco di Sanremo 2023: quella di Egea Haffner è una testimonianza preziosa, che tiene accesa la luce della memoria e si fa simbolo della storia di chiunque ancora oggi sia costretto a lasciare la propria casa.
Manni, 10/01/2022
Abstract: La vicenda delle foibe inizia già con la Prima guerra mondiale, quando la Venezia Giulia è annessa all'Italia e lo Stato italiano, prima monarchico e poi fascista, opera una vera persecuzione nei confronti degli slavi che vi abitano, seminando odio e desiderio di vendetta.Con la Seconda guerra mondiale la tensione cresce, fino ad arrivare all'ondata di violenza dopo la firma dell'armistizio, l'8 settembre '43: in Istria e in Dalmazia i partigiani jugoslavi di Tito si vendicano contro i fascisti che, nell'intervallo tra le due guerre, hanno amministrato quei territori con durezza, imponendo un'italianizzazione forzata e reprimendo e osteggiando le popolazioni slave locali.Senza sminuire i massacri delle donne e degli uomini finiti nelle foibe, certo negli ultimi anni c'è stata una strumentalizzazione (e un uso non corretto dei numeri) per restituire legittimità al fascismo. Come dimostra l'accostamento della Giornata del Ricordo, per onorare le vittime delle foibe, con il Giorno della Memoria per quelle della Shoah.Giacomo Scotti, basandosi su documenti di prima mano, a cominciare da quelli fascisti dell'epoca, fornisce nuovi strumenti per interpretare gli eventi istriani del settembre-ottobre 1943, fra la capitolazione dell'Italia e l'occupazione tedesca dell'Istria. Attraverso un esame rigoroso, disegnandone l'esatta dimensione storica, Scotti colloca la tragedia delle foibe nel drammatico contesto della Seconda guerra mondiale e della Venezia Giulia. Scrive Scotti: "Per me è grave anche la morte di un solo uomo. Invece la verità storica è un'altra cosa. E quella va ristabilita".
[Milano] : Il Giornale : Signs Publishing, 2021
Abstract: Tante verità sono state infoibate per astio ideologico, opportunismo politico, paura di andare controcorrente o totale disinteresse. Questo libro riporta alla luce pagine buie e sanguinose del nostro passato sulla tragedia delle foibe e il dramma dell'esodo, rimaste nascoste per troppo tempo.
Laterza, 14/01/2021
Abstract: "E allora le foibe?" è diventato il refrain tipico di chi sostiene il risorgente nazionalismo italico e vuole zittire l'avversario. Mi di cosa parliamo quando parliamo di foibe? Cosa è successo realmente?"Decine di migliaia", poi "centinaia di migliaia", fino a "oltre un milione": a leggere gli articoli dei giornali e a sentire le dichiarazioni dei politici sul numero delle vittime delle foibe, è difficile comprendere le reali dimensioni del fenomeno. Anzi, negli anni, tutta la vicenda dell'esodo italiano dall'Istria e dalla Dalmazia è diventata oggetto di polemiche sempre più forti e violente. Questo libro è rivolto a chi non sa niente della storia delle foibe e dell'esodo o a chi pensa di sapere già tutto, pur non avendo mai avuto l'opportunità di studiare realmente questo tema. Questo "Fact Checking" non propone un'altra verità storica precostituita, non vuole negare o sminuire una tragedia. Vuole riportare la vicenda storica al suo dato di realtà, prova a fissare la dinamica degli eventi e le sue conseguenze. Con l'intento di evidenziare errori, mistificazioni e imbrogli retorici che rischiano di costituire una 'versione ufficiale' molto lontana dalla realtà dei fatti. È un invito al dubbio, al confronto con le fonti, nella speranza che questo serva a comprendere quanto è accaduto in anni terribili.
Adriatico amarissimo. Una lunga storia di violenza
Laterza, 07/10/2021
Abstract: "Chi oggi, venuto da chissà dove, d'estate prende il sole a capo Promontore, al vertice del triangolo istriano, non immagina che neanche settant'anni prima dalla terra alle sue spalle metà della popolazione, quella italiana, ha dovuto prendere la via dell'esilio. Chi naviga fra i mille scogli della Dalmazia non sa che l'isola all'orizzonte, Arbe/Rab, ha ospitato durante la seconda guerra mondiale un campo di concentramento".La 'stagione delle fiamme' e la 'stagione delle stragi' si succedono al confine orientale nel racconto di un grande storico.Le terre dell'Adriatico orientale sono state uno dei laboratori della violenza politica del ʼ900: scontri di piazza, incendi, ribellioni militari come quella di D'Annunzio, squadrismo, conati rivoluzionari, stato di polizia, persecuzione delle minoranze, terrorismo, condanne del tribunale speciale fascista, pogrom antiebraici, lotta partigiana, guerra ai civili, stragi, deportazioni, fabbriche della morte come la Risiera di San Sabba, foibe, sradicamento di intere comunità nazionali. Queste esplosioni di violenza sono state spesso studiate con un'ottica parziale, e quasi sempre all'interno di una storia nazionale ben definita – prevalentemente quella italiana o quella jugoslava (slovena e croata) –, scelta questa che non può che originare incomprensioni e deformazioni interpretative. Infatti, è solo applicando contemporaneamente punti di vista diversi che si può sperare di comprendere le dinamiche di un territorio plurale come quello dell'Adriatico orientale, che nel corso del ʼ900 oscillò fra diverse appartenenze statuali. Inoltre, le versioni offerte dalle singole storiografie nazionali non fanno che rafforzare le memorie già a suo tempo divise e rimaste tali generazione dopo generazione. Sono maturi i tempi per tentare di ricostruire una panoramica complessiva delle logiche della violenza che hanno avvelenato – non solo al confine orientale – l'intero Novecento.
Booksprint, 24/05/2021
Abstract: Dopo un anno di ricerche nasce "La notte degli Istri", un romanzo storico, che si potrebbe chiamare Istriade. L'epico martirio di un popolo subìto per testimoniare la propria fede e la propria Italianità. Il romanzo ha per protagonista una famiglia di pescatori di Rovigno e si snoda su due binari paralleli: Sauro che parte militare nel 1943 ed Eufemia, la sorella maggiore, che si occupa della casa essendo la madre Agnese cagionevole di salute. Le vicende dei due ragazzi sono emblematiche del periodo di follia crudele di quegli anni, con l'orrore delle foibe, dei campi di concentramento, delle violenze fino agli stupri, con 350.000 esuli e 850.000 morti stimati, vissute con sopportazione e senza odio, ma fiducia in sant'Eufemia, patrona di Rovigno. Il romanzo non vuole sostenere alcuna tesi, vuole dare voce a un popolo che solo dopo sessant'anni, grazie al Presidente Carlo Azeglio Ciampi, ha avuto il diritto di ricordare degnamente i propri morti e la propria terra perduta. Il romanzo partecipa nuovamente al concorso "Villotte", diventato internazionale, e si classifica al terzo posto. La premiazione programmata per il maggio 2020 è stata rimandata a causa del Covid 19.
E allora le foibe? / Eric Gobetti
Bari ; Roma : Laterza, 2020
Abstract: «Decine di migliaia», poi «centinaia di migliaia», fino a «oltre un milione»: a leggere gli articoli dei giornali e a sentire le dichiarazioni dei politici sul numero delle vittime delle foibe, è difficile comprendere le reali dimensioni del fenomeno. Anzi, negli anni, tutta la vicenda dell'esodo italiano dall'Istria e dalla Dalmazia è diventata oggetto di polemiche sempre più forti e violente. Questo libro è rivolto a chi non sa niente della storia delle foibe e dell'esodo o a chi pensa di sapere già tutto, pur non avendo mai avuto l'opportunità di studiare realmente questo tema. Questo "Fact Checking" non propone un'altra verità storica precostituita, non vuole negare o sminuire una tragedia. Vuole riportare la vicenda storica al suo dato di realtà, prova a fissare la dinamica degli eventi e le sue conseguenze. Con l'intento di evidenziare errori, mistificazioni e imbrogli retorici che rischiano di costituire una 'versione ufficiale' molto lontana dalla realtà dei fatti. È un invito al dubbio, al confronto con le fonti, nella speranza che questo serva a comprendere quanto è accaduto in anni terribili.
10 febbraio : dalle foibe all'esodo / Roberto Menia ; prefazione di Giuseppe Sanzotta
[Roma] : I libri del Borghese, 2020
Abstract: Le storie e le figure che questo libro raccoglie scavano nella memoria. Alcune sono conosciute, altre stavano nascoste ai più e riemergono dai cassetti dei ricordi di uomini e donne che sono ormai gli ultimi testimoni dell'italianità dell'Adriatico orientale. Storie che non si possono e non si debbono perdere, ma tramandare e affidare alla coscienza nazionale come insegnamento e monito. Storie di eroismo e di sofferenza, di morte e di vita, di stoicismo e di santità: un inno di italianità e di libertà.
La guerra della memoria. La Resistenza nel dibattito politico italiano dal 1945 a oggi
Laterza, 19/03/2020
Abstract: In Italia l'esperienza della seconda guerra mondiale, dell'occupazione tedesca e della lotta partigiana contro la Repubblica sociale ha inciso sulle memorie individuali e collettive producendo numerose fratture. Al di sopra di un universo di memorie frammentate è esistita però anche una memoria pubblica della guerra di liberazione, impostasi come narrazione dominante. Contestata fin dall'immediato dopoguerra, questa memoria si è trovata negli ultimi anni al centro di un confronto sempre più acceso che ha toccato temi nevralgici: la resa dei conti con i fascisti dopo il 25 aprile, la riconciliazione fra 'ragazzi di Salò' e partigiani, la giornata della memoria in ricordo della Shoah, le foibe, Cefalonia.La guerra della memoria analizza le caratteristiche del dibattito politico italiano sulla memoria della Resistenza.Un libro che affronta, in maniera rigorosa e documentata, il tema 'caldo' della Resistenza, dalle prime celebrazioni della Liberazione al dibattito storico-politico italiano degli ultimi anni.
Alpi. Teatro di battaglie. 1940-1945. Ediz. illustrata
Hoepli, 17/09/2020
Abstract: La Seconda guerra mondiale è stata un conflitto di cui nel nostro Paese si è conservata poca memoria. Il nostro esercito ha combattuto con valore in luoghi oggi dimenticati e spesso di grande suggestione. In questo libro l'autore ci accompagna in un reportage fotografico lungo i nostri confini, tra avventura, ricerca ed esplorazione, portandoci dal mare di Mentone fino al Monte Bianco, per poi costeggiare l'arco alpino tra Italia, Svizzera e Slovenia, terminando il viaggio in Croazia. Un itinerario tra panorami mozzafiato a quote vertiginose o affacciandosi sugli abissi nascosti delle foibe, nel tentativo di comprendere un periodo complesso e resuscitare racconti che altrimenti rischierebbero di andare smarriti.
Italiani due volte / Dino Messina
Milano : Solferino, 2019
Abstract: Sono italiani due volte i trecentomila che in un lungo esodo durato oltre vent'anni dopo la Seconda guerra mondiale lasciarono l'Istria, Fiume e Zara. Erano nati italiani e scelsero di rimanere tali quando il trattato di pace del 10 febbraio 1947 assegnò quelle regioni alla Jugoslavia comunista del maresciallo Tito. A rievocare una storia a lungo trascurata del nostro Novecento è un'inchiesta originale e serrata dove al racconto dei fatti Dino Messina accompagna le testimonianze inedite dei parenti delle vittime della violenza titina e di chi bambino lasciò la casa natale senza la speranza di potervi tornare. Un dramma nazionale in tre grandi atti: il primo, con l'irredentismo, la vittoria nella Grande guerra, il passaggio alla patria di regioni e città sotto il dominio asburgico; seguiti dalla presa del potere fascista con le politiche anti-slave e la guerra accanto ai nazisti. La seconda fase inizia con le ondate di violenza dei partigiani di Tito nell'autunno del 1943 e nella primavera del 1945. Trieste, Pola e i centri dell'Istria occidentale, Fiume e Zara, da province irredente divennero terre di conquista jugoslava. Al biennio di terrore e alla stagione delle foibe, seguirono altri anni di pressioni e paura. Sino al terzo atto, dal 10 febbraio 1947, che segnò la più grande ondata dell'esodo. E successivamente un'altra massiccia partenza dalla zona assegnata alla Jugoslavia dopo il Memorandum di Londra del 1954, che stabilì il ritorno di Trieste all'Italia. A migliaia di fuggitivi, dopo il terrore e lo sradicamento, toccò l'umiliazione dei campi profughi. Una pagina tragica della nostra storia che trova in questo libro una ricostruzione puntuale.
Italiani due volte. Dalle foibe all'esodo: una ferita aperta della storia italiana
Solferino, 07/02/2019
Abstract: Sono italiani due volte i trecentomila che in un lungo esodo durato oltre vent'anni dopo la Seconda guerra mondiale lasciarono l'Istria, Fiume e Zara. Erano nati italiani e scelsero di rimanere tali quando il trattato di pace del 10 febbraio 1947 assegnò quelle regioni alla Jugoslavia comunista del maresciallo Tito.A rievocare una storia a lungo trascurata del nostro Novecento è un'inchiesta originale e serrata dove al racconto dei fatti Dino Messina accompagna le testimonianze inedite dei parenti delle vittime della violenza titina e di chi bambino lasciò la casa natale senza la speranza di potervi tornare.Un dramma nazionale in tre grandi atti: il primo, con l'irredentismo, la vittoria nella Grande guerra, il passaggio alla patria di regioni e città sotto il dominio asburgico; seguiti dalla presa del potere fascista con le politiche anti-slave e la guerra accanto ai nazisti.La seconda fase inizia con le ondate di violenza dei partigiani di Tito nell'autunno del 1943 e nella primavera del 1945. Trieste, Pola e i centri dell'Istria occidentale, Fiume e Zara, da province irredente divennero terre di conquista jugoslava.Al biennio di terrore e alla stagione delle foibe, seguirono altri anni di pressioni e paura. Sino al terzo atto, dal 10 febbraio 1947, che segnò la più grande ondata dell'esodo. E successivamente un'altra massiccia partenza dalla zona assegnata alla Jugoslavia dopo il Memorandum di Londra del 1954, che stabilì il ritorno di Trieste all'Italia.A migliaia di fuggitivi, dopo il terrore e lo sradicamento, toccò l'umiliazione dei campi profughi. Una pagina tragica della nostra storia, a lungo strumentalizzata da destra e sinistra, che trova in questo libro una ricostruzione puntuale e una narrazione corale di grande impatto.
Laterza, 02/05/2019
Abstract: Non più dighe, palazzi di banche, castelli di imperatori. Vorrei dirti di osterie, bordelli, vie in cui gli artisti si sono mischiati a gente di popolo, pellegrini, spettri di soldati senza plotone e finalmente uscire dal centro, spalancare i polmoni in Carso e più in là, nella selva.Trieste è la città di Maria Teresa, di Miramare, di Sissi, delle regate, dei caffè. Tutto vero. Ma c'è un'altra città: quella di Joyce e di chi, come lui, trascorreva le notti in locali malfamati, in mezzo alla calca umana giunta per cercare fortuna in una metropoli che fino a poco tempo prima era stata un anonimo villaggio. C'era e c'è ancora una Trieste di vicoli, di personaggi al limite tra genio e follia. C'è il Carso, non corpo separato, ma parte integrante della città: labirinto di sassi, boscaglie, doline, foibe, trincee. Ci sono boschi e foreste sterminate, luoghi in cui si è combattuto, ci si è vendicati spietatamente, si sono nascoste prove di stragi feroci, e allo stesso tempo rifugi per vagabondi pacifici, viandanti senza bandiera che non conoscono l'odio. Il selvatico batte alle porte del centro. È una forza selvaggia e liberatoria. Siamo disposti a conoscerla?